Quasi completati gli incontri nei comuni
Stanno per concludersi gli incontri con le amministrazioni comunali del territorio ricadente nel progetto del Parco Nazionale. Già realizzati quelli con Apecchio, Frontone, Cagli, Piobbico, Serra Sant’Abbondio, Urbania, Cantiano e Sassoferrato nelle Marche; Badia Tedalda e Sansepolcro in Toscana; San Giustino, Città di Castello, Montone e Pietralunga in Umbria. Entro questa settimana saranno incontrati gli amministratori di Scheggia-Pascelupo e Gubbio. Entro 15 giorni si confida di chiudere con Pieve S.Stefano, Mercatello sul Metauro, Sant’Angelo in Vado e Borgo Pace.
Il bilancio al momento è positivo e regna un certo ottimismo in vista dei prossimi sviluppi. Una volta conclusi tutti gli incontri è prevista la convocazione di un’assemblea, una sorta di Stati Generali, in cui i sindaci dei 20 comuni si parleranno tra loro. Ancor prima di questo importantissimo ma non decisivo incontro collegiale, verrà compiuto un primo step riunendo i comuni di Umbria e Toscana, apparentemente più predisposti o almeno più motivati degli amministratori marchigiani.
I riscontri maggiormente positivi nel versante occidentale si spiegano con la determinazione di alcuni amministratori che hanno evidentemente megli compreso le opportunità di un Parco Nazionale, e poi va considerato che alcuni comuni con più popolazione e più ricchezza economica avvertono il progetto come una ulteriore prospettiva di sviluppo sulla quale vale la pena investire; non ultima la presenza in vasti territori dell’Umbria (Demanio Forestale Regionale dell’Alta Umbria) e della Toscana (Demanio Forestale Regionale dell’Alpe della Luna) di proprietà pubbliche.
Viceversa una certa freddezza dimostrata da molti amministratori marchigiani si spiega con la pregressa diffidenza verso le normative che riguardano i parchi e anche se gli incontri hanno smentito con forza e chiarezza le falsità, le paure di una parte dell’opinione pubblica rende difficile una presa di posizione di quei politici meno coraggiosi. Inoltre, la scarsa presenza di territorio demaniale significa molto terreno privato e molto altro assegnato da tempo alle Università e Comunanze Agrarie, le quali comunque non dovrebbero preoccuparsi visto che il Parco Nazionale non modificherà nulla dei loro diritti.
Indubbiamente il problema centrale per diversi comuni è la contrarietà dei cacciatori ma c’è anche chi, nello stesso mondo venatorio ma anche in quello forestale e in altri settori collegati alle risorse ambientali, temono il forte aumento della sorveglianza. Bisogna infatti ricordare che la legge nazionale sulle aree protette prevede l’affidamento della vigilanza ai Carabinieri Forestali la cui presenza sul territorio verrebbe di fatto triplicata.
Il Parco non è solo conservazione, valorizzazione, brand commerciale, finanziamenti pubblici, programmazione e pianificazione; quella per il Parco Nazionale è anche una battaglia per la legalità.