L’assemblea di Pietralunga
Si è svolta a Pietralunga (PG) quella che di fatto è stata la prima pubblica assemblea relativa all’argomento Parco Nazionale del Catria, Nerone e Alpe della Luna. Prima, ma non nuova, per le modalità con cui si è svolta, secondo un copione già visto e ben orchestrato dagli anti parco: gruppi di persone urlanti a comando, continue interruzioni, urla, bestemmie e numerosi altri rumori. Non è stato praticamente permessa l’esposizione degli argomenti, se non in maniera frammentaria e indecifrabile. Della situazione hanno approfittato i “surfisti” della politica, quelli che, per mediocre caratura, saltano su ogni carrozzone urlante pur di farsi notare. Spettacolare la requisitoria urlata di un consigliere regionale dell’Umbria, che nella foga di descrivere i compensi del personale del Parco (che non c’è) ha dimenticato che proprio il suo partito sta facendo ostruzionismo per la riduzione dei vitalizi ai parlamentari. Insomma, gente in cerca di facili applausi, facendo leva sulle paure e la disinformazione della gente, presentando il parco come una sorta di esproprio collettivo dei beni privati. Ne’sono mancati vecchi arnesi della politica (locale) desiderosi di rifarsi una verginità. Insomma, ancora una volta gli “antiparco” non hanno perso l’occasione di mostrare la loro concezione di democrazia, educazione e civiltà. E ci sono riusciti in pieno.
Le aree interne si stanno infatti spopolando, in maniera probabilmente fisiologica, col risultato di avere fette di popolazione che contano sempre di meno e quindi con minore accesso ai servizi. Un ente sovraordinato come un parco nazionale permetterebbe alle popolazioni delle aree confinanti di almeno tre regioni di avere un unico “habitus” e di non essere piu’ periferiche. Ridare vita alle aree montane grazie alla valorizzazione dell’ambiente naturale è probabilmente l’unica via perseguibile e nessuno dei soloni che argomentano le disgrazie che le aree protette produrrebero è stato in grado di proporne di credibili.
Restare ancorati ad un passato che va lentamente svanendo non porterà a niente di buono. L’economia è cambiata, forse per sempre. Di questo bisognerà pur prendere atto prima o poi.